Ischia è il principale comune dell'isola d'Ischia parte della città metropolitana di Napoli con una popolazione di circa 20.100 abitanti.
Il nome Ischia deriverebbe da Insula Maior tradotto poi in Iscla da cui l'odierno Ischia. Il comune ha un principale abitato suddiviso in due nuclei, il capoluogo, denominato ufficialmente solo "Ischia" ma comunemente noto come "Ischia Porto", e la zona di "Ischia Ponte", che prende il nome dal ponte di legno (poi diventato in muratura) che, fino al settecento, collegava il Castello Aragonese con il borgo di celsa.
Principali Architetture religiose
- Cattedrale di Santa Maria Assunta. Fu costruita da Pietro Cossa, duca di Bellante, nel 1390, rinnovata dagli Agostiniani, che la tennero dal 1596 al 1613, divenne cattedrale nel 1810. Al suo interno, il fonte battesimale con colonne e statue proviene dalla tomba di Giovanni Cossa nella vicina cattedrale del Castello Aragonese. Sempre dal Castello Aragonese di Ischia fu portato nel 1811 un crocefisso ligneo del XIII secolo e il reliquiario del braccio di sant'Andrea con lo stemma dei Cossa.
- Chiesa di Santa Maria di Portosalvo, inaugurata nel 1857 per volontà di Ferdinando II delle Due Sicilie, che si apre col suo peristilio ionico sul porto.
- Chiesa di san Pietro o di Santa Maria delle Grazie, che si affaccia sulla strada per il Castello Aragonese e fu eretta nel 1781. La chiesa fu teatro di una triste esecuzione. Il 19 luglio del 1799, Pasquale Battistessa nobile napoletano, fu condannato insieme ad altri insorti dal giudice Speciale all'impiccagione per aver partecipato ai moti della Repubblica Napoletana. I cadaveri furono portati in una delle stanze adiacenti alla chiesa di san Pietro. Battistessa, che era stato creduto morto, si riebbe e si trascinò sui gradini dell'altare maggiore, ma su ordine dello stesso giudice fu lì sgozzato. Le sue ceneri riposano ora nella fossa della chiesa.
- Chiesa ed il convento di Sant'Antonio, eretti nel 1740, su primitive costruzioni del 1225 distrutte dalla colata dell'Arso. Custodisce il corpo di San Giovan Giuseppe della Croce
- Collegiata dello Spirito Santo eretta dai pescatori nel 1652, che sorge nell'antico Borgo di celso (oggi Ischia ponte)
- Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, anch'essa sita nell'antico Borgo di celso eretta nel 1613, in cui si tenevano le tornate consiliari.
- Chiesa di sant'Anna, eretta da Bernardino Galatola nel 1498.
- Chiesa di san Domenico, sita sull'omonima collina nel luogo ove nel 1580 sorgeva un ospizio di frati domenicani.
- Chiesa dell'Annunziata, in località "Campagnano", costruita nel 1602.
- Chiesa di san Ciro, che si trova nell'abitato omonimo e che fu ricostruita nel 1926 sul vecchio edificio risalente al 1893
- Edicola votiva dedicata alla Vergine del Terzito, eretta da Gaetano Sanfilippo, di Lipari che con i suoi fratelli introdusse sull'isola la solforazione delle viti attaccate dalla crittogama.
Architetture civili
Castello Aragonese, ormai simbolo dell'isola, è sito nel centro storico, detto "Ischia ponte" .
- Stabilimento Balneo-Termale Militare, l'ex Palazzo Reale di Ischia, non lontano dalla chiesa di "Portosalvo"
- Biblioteca Antoniana, sita a fianco della chiesa di Sant'Antonio
- Torre di Guevara o Torre di sant'Anna (o di Michelangelo), sita nella zona di Cartaromana; secondo la tradizione popolare, la torre sarebbe stata disegnata dall'artista fiorentino). Fu eretta nella prima metà del Cinquecento da Giovanni di Guevara, duca di Bovino. A fianco il duca vi costruì un Ninfaio.
- Fontana di Restituta di Bulgaro, nel Ninfaio a fianco della Torre di Guevara, che ispirò il Boccaccio nella sesta novella del quinto giorno del Decamerone.
- Acquedotto, fatto erigere nel 1637 da Girolamo Rocca, vescovo di Ischia.
- Porto di Ischia, che era originariamente un piccolo lago detto Pantaniello che accoglieva al suo interno anche un piccolo isolotto, il Tondo, sui cui i Basiliani eressero una cappella a San Nicola. Il laghetto era profondo poco più di due metri e vi si pescavano pesci pregiati. Nel 1670, per eliminare il cattivo odore, si aprì una piccola bocca. La trasformazione del laghetto in porto però si deve alla volontà del Re Ferdinando II delle Due Sicilie. Una lapide posta all'ingresso del porto ricorda l'inaugurazione del porto da parte del sovrano avvenuta nel settembre del 1854.
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