Una terra fertile e un clima mite che fanno la differenza, con una grande passione che il tempo non ha intaccato. I Giardini Ravino sono una felice e riuscita combinazione di tutti questi elementi. E infatti vi crescono 400 specie di piante provenienti dai cinque continenti. Perlopiù “succulente” tropicali, ma anche un’ampia rappresentanza di flora mediterranea, in ossequio alla specificità dell’isola.
Artefice di questo capolavoro verde è stato il capitano Giuseppe D’Ambra, che nei suoi viaggi in giro per il mondo cominciò ad appassionarsi fin dagli anni Sessanta proprio alle piante “grasse”. E presto cominciò a collezionarle, portando ogni volta qualche novità nei suoi ritorni sull’isola. Dove le nuove arrivate, curate dal capitano che ne era diventato un grande esperto, mostravano di trovare condizioni ideali per crescere e raggiungere dimensioni non diverse da quelle dei tanti areali di provenienza.
Dai suoi viaggi D’Ambra aveva accumulato a Villa Ravino tremila esemplari di “succulente” in costante crescita. Il caso volle che nel 2000 fosse messo in vendita un bel vigneto di seimila metri quadri davanti alla villa. L’occasione ideale per sistemare le collezioni. Dopo anni di lavoro per trasferire in piena terra le migliaia di esemplari, arrivò nel 2005 l’inaugurazione dei Giardini: la creatura del capitano divenuta realtà con l’appoggio e l’apporto della moglie Edith, dei figli e delle nuore.
Parco botanico di acclimatazione, i Giardini Ravino accolgono oggi la più vasta e varia collezione di piante succulente in Europa. Una spettacolare miscellanea di forme, colori, dimensioni e origini che evoca lo spirito di un orto botanico e che trasforma la visita al giardino in un viaggio ideale, concentrato nel tempo e nello spazio, a una molteplicità di habitat distribuiti in tutte le zone del pianeta.
Tra tutte queste particolarità botaniche c’è anche la Wollemia nobilis, un fossile verde dato per estinto fino al 1994, quando ne fu ritrovata una stazione nel Wollemi National Park delle Blue Mountains in Australia. Due esemplari di quella specie si trovano ai Ravino.
I semi e i frutti dei cactus, diversi in ogni stagione, diventano un originale cocktail che può essere gustato nel Cactus Lounge Cafè, mentre in un’antica cisterna la Sala Moby Dick accoglie nel corso dell’anno vari appuntamenti culturali.