Il borgo di Sant’Angelo

Davanti alla costa meridionale dell’isola d’Ischia, nel territorio di Serrara Fontana, sorge dal mare l’isolotto che i geologi definiscono “duomo di lava”.

Da oltre mille anni il suo nome è Sant’Angelo. A darglielo furono i monaci benedettini che vi costruirono un’abbazia, nota come Sancti Angeli alloquio, che divenne ben presto centro del culto di San Michele Arcangelo. Furono i monaci a iniziare lungo i fianchi della cupola vulcanica le coltivazioni di ulivi e viti nella parte interna, grano e legumi nella parte meridionale, più esposta al sole. 

Il nome di Sant’Angelo identifica anche il borgo di pescatori che si formò poco a poco sull’isola grande. Protetto proprio dall’isolotto, che era stato utilizzato come luogo di avvistamento già nell’antichità. Per la sua posizione favorevole, gli Aragonesi vi costruirono una torre da cui si controllava un ampio tratto di mare e dalla quale partivano gli allarmi con fuochi e fumi, in caso di avvistamento di navi ostili.  

Ad unire l’isolotto della Torre all’isola è l’istmo sabbioso con la spiaggia affacciata su un tramonto di fuoco. Qui, nella bella stagione, ferve la vita in ogni ora della giornata, tra i numerosi bar e ristoranti sul mare. 

Sull’altro lato dell’istmo, il caratteristico porticciolo custodisce l’anima marinara del borgo accarezzato dal sole. Da qui si parte per raggiungere dal mare la spiaggia dei Maronti e le sue famose fumarole. E ogni giorno arriva il carico freschissimo della pesca notturna.

Le case dall’inconfondibile stile mediterraneo fanno da scenografia al porto turistico e peschereccio. I tetti uniti offrivano un tempo vie di fuga sicure durante gli attacchi frequenti dei pirati. Oggi, invece, racchiudono le stradine dello shopping e i locali del gusto. 

Nell’oasi pedonale, tra i vicoli che s’intrecciano creando angoli pittoreschi colorati dalla ceramica locale, s’incontrano tracce di visitatori illustri. Tra quelli, Pablo Neruda, che soggiornò qui con l’amata Matilde nell’estate del 1952, trovando ispirazione per la sua poesia. 

Fin dagli anni Trenta del Novecento, la pace di Sant’Angelo aveva attirato artisti tedeschi in fuga dalla Germania nazista: Gilles e Neujahr, tra i tanti. All’ombra della Torre, come veniva familiarmente chiamato l’intero isolotto, trovarono la luce mediterranea e gli scorci divenuti protagonisti di tante loro opere. In tempi recenti, è stata la cancelliera Merkel a scegliere spesso il borgo per le sue tranquille e riservate vacanze estive.

Fu alla fine del 1808, in piena epoca napoleonica, che la flotta inglese alleata dei Borbone attaccò la fortezza di Sant’Angelo, colpendola in modo irreparabile con i suoi cannoni. Nella Torre, andò a fuoco il deposito di munizioni, facendo saltare la struttura aragonese e gran parte dell’abbazia vicina.

Salendo sulla collina alle spalle del centro abitato, si ammira la baia dei Maronti, raggiungibile attraverso un sentiero oppure dal mare, fino all’orizzonte.

La chiesa di Sant’Angelo, costruita nel 1850 per sostituire la chiesa dell’Abbazia sulla Torre, è diventata il centro del culto di San Michele Arcangelo, la cui statua è custodita all’interno, insieme ad un pregevole dipinto raffigurante l’Assunzione, che ricorda come la chiesetta originaria fosse intitolata proprio all’Assunta. La venerata statua del Patrono ogni anno, il 29 settembre, viene portata in processione con un suggestivo corteo di barche sul mare fino ai Maronti.

Importante centro balneare con le sue spiagge sabbiose, luogo d’incontro e di passeggio, location prestigiosa di eventi e concerti, apprezzato ritrovo nelle sere d’estate, salotto mondano, Sant’Angelo è una tappa imperdibile per chiunque giunga sull’isola d’Ischia. In ogni stagione.