Le meraviglie del Regno di Nettuno

Proteggiamo un mare di emozioni

Con i suoi 11.256 ettari, quella che tutela il mare circostante le Isole Flegree è la più grande delle Aree Marine Protette della Campania e una delle più vaste d’Italia. Istituita nel 2007, a tutela della straordinaria biodiversità che caratterizza il mare intorno a Ischia e Procida sia per la presenza lì del “confine climatico” tra il Mediterraneo settentrionale e meridionale, grazie al quale si concentrano e convivono specie vegetali e animali di entrambi gli areali, sia per la varietà dei substrati rocciosi e sabbiosi, oltre all’esistenza di secche e di grotte. VASSALLO PASQUALE 1F7A1898

Le pareti rocciose, sia nei punti più esposti alla luce che in quelli più in ombra, sono colonizzate dalle più diverse specie presenti nel Mediterraneo: alghe verdi e rosse a cui da qualche decennio si sono aggiunte stabilmente le Caulerpa (di origine tropicale) racemosataxifolia prolifera e poi spugne, briozoimadreporecoralli gorgonie di squillanti colori. Formazioni di corallo rosso resistono sia a Pizzaco, sull’isola di Procida, che sulla parete di roccia vulcanica di Sant’Angelo, sull’isola d’Ischia, dove è presente anche la rara Gerardia savaglia, nota come falso corallo nero. E intorno al corallo c’è grande ricchezza di alghe, invertebrati e pesci. A Pizzaco, per esempio, le alghe rosse calcificate creano le condizioni ideali per l’insediamento di altre innumerevoli creature marine. 

A propiziare la molteplicità di specie sono le vaste praterie di Posidonia oceanica, la pianta marina del Mediterraneo, che cingono quasi interamente Ischia con una “cintura verde” interrotta solo per un tratto, a sud, e raccordata ai posidonieti di Vivara e Procida sui quali è “modellato” il perimetro dell’Area Marina isolana. Con i suoi 16 chilometri quadrati la distesa di posidonia cresce sia su fondo roccioso, come a  Punta Imperatore e Punta Caruso, che sabbioso, davanti alla costa nord e nord-ovest e a San Pancrazio, passando da una profondità minima di un metro (per esempio tra il Castello e la baia di Sant’Anna) ai 30 metri. 

Nella Posidonia vivono idrozoi Sertularia pertusilla Aglaophenia harpago, e briozoi, tra cui  Electra posidoniae. E poi i vermi spirorbidi, ascidie tra cui la caratteristica Halocinthia papillosaattinie, stelle marine, trottole di mare, spugne, cetrioli di mare, molluschi gasteropodi, molluschi cefalopodi come seppie e polpi, il riccio femmina e il riccio canuto, crostacei come aragoste e gamberi. Varie sono anche le specie ittiche, tra cui salpe, che si nutrono delle foglie della pianta, menoli, serranipesci agopesci pavone, saraghi, occhiate e donzelle. VASSALLO PASQUALE 1F7A1916Zonazione e regolamento attività

regnodinettunoLe ZONE A di tutela integrale sono la costa occidentale di Vivara e la Secca della Catena.
Nelle zone A è proibito entrare e vi sono vietate tutte le attività, fatta eccezione per quelle di soccorso, sorveglianza e servizio.

Le ZONE B NO TAKE zone B di riserva generale speciale, “rafforzate” dal punto di vista dei vincoli di tutela, come Punta Sant’Angelo e la spettacolare Secca delle Formiche, tra il Castello Aragonese e Vivara, dove tra le tante specie, eccezionalmente, a soli 13/14 metri di profondità vive la scenografica Axinella cannabina, una spugna molto delicata che altrove non si trova a meno di 40 metri.

Ė proibito entrare per svolgervi qualunque attività di pesca, professionale e sportiva, l’acquacoltura e la militicoltura. Ė consentita l’immersione subacquea sportiva autorizzata dall’Ente gestore. 

Le ZONE B di riserva generale sono collocate sulla costa orientale di Procida, dalla Punta della Lingua a Punta Solchiaro, dove si trovano tutte le specie ittiche di ambienti rocciosi; lungo tutto il tratto di mare che circonda Vivara; sul Banco d’Ischia, al largo della costa sud-orientale dell’isola e prezioso sito di ripopolamento, sui tratti antistanti San Pancrazio e la Scarrupata, sul tratto da Punta imperatore a Punta Sant’Angelo nella parte sud-occidentale di Ischia e sulla Secca di Forio.

Sono consentite la balneazione, le immersioni e le visite guidate subacquee, la navigazione a vela, a remi o entro alcuni limiti definiti dal Regolamento, l'accesso alle imbarcazioni (trasporto passeggeri e di linea, autorizzate dal gestore), l'ormeggio e l'ancoraggio in siti individuati, la pesca artigianale, la pescaturismo, l'acquacoltura e la pesca sportiva.

La ZONA C di riserva parziale è molto estesa e comprende tutto il mare intorno alle isole, escluso il canale di Procida, percorso fondamentale per la navigazione, e l’area a nord di Punta Imperatore. 

Sono consentite le stesse attività delle zone B con l’aggiunta dell'accesso alle navi da diporto, l'ormeggio in zone autorizzate e la pesca sportiva.

La ZONA D di salvaguardia dei mammiferi marini (due miglia di larghezza e otto di lunghezza), che integra nella perimetrazione del parco gran parte del Canyon di Cuma al largo della zona nord-occidentale di Ischia. Si tratta del Santuario dei Cetacei più importante d’Italia, dove vivono stabilmente sette specie di cetacei: balenottera, capodoglio, grampo, globicefalo e, tra i delfini, tursiope, stenella e il rarissimo delfino comune (Delphinus delphis) a rischio estinzione e ormai scomparso quasi ovunque nel Mediterraneo. 

Sono consentite la gran parte delle attività di cui ai punti precedenti e inoltre la pesca a circuizione e a strascico (previa autorizzazione), la pesca sportiva con lenza e canna, nonché l'osservazione dei cetacei.

Per godere delle bellezze subaquee del Regno d Nettuno e fare escursioni nei punti piu spettacolari dell'Area Marina Protetta l'Ans Diving Ischia di Pietro Sorvino è a Ischia Ponte in via Via Girolamo Rocca 13
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Le segnalazioni dei cittadini
Citizen science nell'Area Marina Protetta Regno di Nettuno

Attraverso il  sito web www.citizenscience.org è possibile segnalare all’Ente gestore organismi marini e fenomeni naturali di interesse naturalistico-ecologico per l'ambiente marino riscontrati all'interno del perimetro dell'Area Marina Protetta del Regno di Nettuno (Isole di Ischia, Procida e Vivara, nel Golfo di Napoli).  Questo al fine di migliorare la conoscenza degli habitat e degli abitanti del mare all’interno dell’AMP e di segnalare eventuali problematiche ecologiche.regno nettuno rifiutiu

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Emergenza in mare: 1530